martedì 30 ottobre 2012

Astenuto ti scrivo ..

Caro Astenuto, ti scrivo anche se non stò molto lontano.
Innanzi tutto congratulazioni per la schiacciante vittoria ottenuta in Sicilia: tecnicamente dovreste governare Voi.
Chi ti scrive è contro la politica conosciuta, almeno quanto te e quindi comprendo agevolmente ciò che potrebbe dissuaderti dal Voto, visto come uno spreco di energìa, un dispendio vano, a favore di qualcuno che alla fine ti deve pur sempre comandare.
Ma esiste una politica che non è mantenuta per comandare, quella sostenibile, una politica che gestisce, amministra e controlla, controllata a sua volta dall' utente finale.
Ora, in Sicilia, si è già messa in moto la roulette delle alleanze per la maggioranza al suo governo: tale consuetudine, utile solo a semplificare la vita in quei Gabinetti, dovrebbe essere messa fuori dalla legge e da ogni tolleranza.
Chi viene eletto, deve inquadrare tutto con gli occhi di colui che l' ha scelto e la maggioranza si deve ottenere solo mediando quelle proposte e quelle scelte con un criterio giusto solo per l' unica cosa che tutti gli schieramenti hanno in comune: il Cittadino che li ha votati e sistemati lì.
Le alleanze-a-priori allontanano molto la vita da questo concetto.
Così che La Maggioranza significhi una scelta che vada a genio anche alla maggioranza della popolazione, di ogni Cittadino che ha votato, ognuno a modo suo. Questa è la magia che dovrà compiere la politica.
Stiamo per una politica giocata, così come l' appassionato di calcio, una patitella da giocare o da guardare, se la trova sempre, nonostante gli scandali delle scommesse.
Adesso ti saluto caldamente, da fratello, sperando di vederci ai seggi per qualche partitella; perchè esprimere un voto valido significa esercitare quel diritto che, tra tutti, è costato più sangue ma potrebbe anche essere un dovere nei confronti di chi ci ci stà vicino.
..tante cose, a presto.
 Ago

lunedì 29 ottobre 2012

E che ci'azzecca?

La trasmissione Report (Rai3) ci mostra come anche DiPietro sia un comune mortale che, con dei soldi, ha comprato delle cose.
E' l' ennesimo insulto all' etica e alla morale, 56 tra case, cantine, box e terreni potrebbero risolvere i problemi di sopravvivenza di altrettante famiglie disperate, anche se tutto ciò impallidisce laddove c'è chi ha razziato intere regioni, ministeri, beni pubblici come Istruzione e Sanità, il nostro ambiente, la Costituzione, il Futuro.
Chi ha la saggezza di farlo si indigni con tutte le sue energìe e lo faccia anche lottando per dare sempre più forza a quella che dovrà essere una vera e propria guerra per restituire il rispetto per la volontà di un Popolo che dovrà essere ascoltato sempre di più e che, soprattutto, paga.
Un Popolo che sceglierà da chi farsi amministrare;
Un Popolo che verrà sempre più interpellato, con referendum anche propositivi;
Un Popolo che non terrà, nei suoi tavoli più importanti, dei condannati;
Un Popolo che l' acqua è di tutti;
Un Popolo che se non l' hai capito è contro il nucleare;
E anche contro i soldi pubblici ai partiti, perchè siamo fatti di merda e solo regole forti, giuste, etiche ed eque possono tutelarci dalle debolezze umane di chi ci governa; solo un' Istituzione sana, solida e controllata può far scudo alle immani pressioni esercitate su quelle persone che devono gestire una cosa di tutti: da qualsiasi banca esse provengano.
E ci'azzecca, ci'azzecca.

sabato 27 ottobre 2012

Corruzione imbavagliata

Cosa succederà al giornalista accusato di diffamazione da un personaggio più o meno ambiguo colpito da un articolo scomodo? e al personaggio in questione?
Ciò che il progetto legislativo di questi giorni sta tentando di imporre con un ulteriore bavaglio dell' informazione e della libera espressione, la dice lunga su svariati aspetti molto più imbarazzanti dello stesso personaggio sputtanato.
Il Popolo non ne può più di scandali e corruzione?
Il clima è quello in cui si ipotizza di poter rispondere subito con inserimenti mirati nel recente ddl che vorrebbe regolamentare la politica sporca, poi si privilegia una via politicamente più gestibile, considerati soprattutto gli ostacoli frapposti dal Pdl all' anti-corruzione. La legge va per la sua strada costellata da cauta morbidezza e pacifica prescrizione ma nasce un nuovo provvedimento, mirato sul voto di scambio.
 Nel frattempo, casualmente(?), si va ad operare su ciò che potrebbe essere la reale fonte del problema: l' Informazione.
Sì, perchè se Zambetti va in galera per l' acquisto di voti, il fardello non è solo il suo ma di tutto uno schieramento, un' amministrazione, un' Istituzione. Allora il problema reale è proprio il fatto che la Comunità ne venga informata, e segnalare o denunciare le anomalìe, solo perchè fà notizia, diventa il vero crimine.
E' così che si tutela un Popolo che 'non ne può più di scandali e corruzione'.
Ma perchè una Nazione si dovrebbe mobilitare con provvedimenti urgenti, in difesa di "diffamati", quando una Giustizia può compiere il suo libero corso e la Libertà di Espressione permette un sacrosanto diritto di replica-a-tono?
In un regime in cui si censura anche lo spettacolo (perchè la tv è spettacolo, non scordiamolo mai!), si ritiene che un articolo possa cambiare un pensiero e che se qualcuno protesta debba essere represso fisicamente, ebbene questo regime crede che il Popolo che lo mantiene nel lusso sia un gregge sciocco, impressionabile e sprovveduto, da gestire con cani-pastore e che possa mutare la sua visione della realtà a causa di un titolo o di un modello proposto su larga scala (che abbia ragione?).
Multe sino a 100 K€ e interdizione per chi comunichi la cosa sbagliata (a discrezione, ovviamente). Più che un deterrente sembra essere un seme di terrore, gettato non solo sul singolo professionista.
Se a "diffamare", infatti, sono in tanti, si parla di "diffamazione organizzata", assai più grave. E questa sarà la perla che coglie al volo una nuova opportunità per serrare ulteriormente la trappola gettata per censurare i canali telematici, con una letale maglia che circonda la libera espressione della rete, proprio come nelle tonnare si circondano i tonni per la mattanza, finalizzata ad attentare ancora una volta al web ed alla sua genuinità. Internet: il fenomeno più minaccioso in auge, la belva indomita, il Popolo.
Anatema, quindi, al giornalista, ai giornalisti ma anche allo sprovveduto blogghista o blogghettaro che dirsivoglia, a chi usa il social per dare sfogo a paturnie, personali o collettive, dalle quali, spesso però sublimano quelle nuove ed indispensabili idee che possono contribuire ad un' importante svolta nella sostenibilità globale e che le menti semplici che ci amministrano ormai da decenni, non riescono a concepire neanche lontanamente.
Menti semplici, stomaci insaziabili!


mercoledì 24 ottobre 2012

Il Diritto di Iniziare.

I Diritti che decorano squisitamente i discorsi di chi vuol ben'apparire, vengono sempre spesso considerati solo come quell' accessorio che si concede agratis, perchè parebbrutto non farlo, utile a dipingere colto, civilizzato e ricco di fermenti lattici vivi lo scenario su cui posare l' esistenza di chi di apparire se ne strafotte alquanto.
Ma oltre a questo, i diritti sono anche garanzia minima e obbligatoria di equalizzazione di quanto viene riconosciuto ad ogni cittadino secondo i fondamentali della Libertà della Persona e i più semplici concetti etici e di uguaglianza, oltre che i presupposti indispensabili nell' evoluzione e (per quanto ce ne può sconfifferare) nella crescita economica di una Società Civile.
Il Diritto all' Istruzione, ad esempio, garantisce la crescita dell' individuo nel breve termine ma nel tempo questo si traduce in riqualificazione del suo operato, grazie all' ottimizzazione ed alla magnificazione delle tendenze individuali, inducendo ricchezza (di varia natura) alla Comunità tutta.
Così come un diritto sanitario può certamente detrarre ricchezza ad un' assistenza privata (e ad un certo tipo di criminalità) ma previene l' inattività di un cittadino e dei suoi familiari per motivi di salute o ulteriori gravosi costi sociali scaturiti da aggravamenti o implicazioni.
Il diritto di cui voglio accennare non è sicuramente un classico ma è dono della natura quanto può esserlo l' acqua potabile, è un diritto indiscutibile, basilare anche se praticamente inedito e da quasi un secolo casualmente trascurato e, quindi, assolutamente negato.

Il diritto di cominciare da Zero.

In tema di crisi del Lavoro e tagli del personale ormai folklore,  mi sembra il minimo rivendicare la fisiologica, sacrosanta e, mai come ora, indispensabile facoltà di partire da zero, in un clima dove la crisi appare sempre più come strumento di ricatto piuttosto che infausta circostanza da superare con dignità.
Oltre che dal sabotaggio della formazione, i costi spropositati del lavoro e la strambamente sciagurata distribuzione della sua offerta, infiniti sbocchi di impiego autonomo rimangono negati e sigillati dalla sistematica impossibilità di un individuo di crearsi attività e futuro partendo solo dalle proprie forze, dalle proprie qualità e dalle proprie idee.
 Camera di Commercio, INPS, INAIL, notaio, studi di settore, anticipi IVA e IRPEF ..
Chi non possiede nè santi nè capitali da sacrificare a priori, non può certo sognarsi di intraprendere un' attività autonona per tentare almeno di mettersi in gioco senza sbattere la faccia contro questi costi fissi, lo sa bene chi ci ha provato.
La nascita regolamentare di un' impresa comporta comunque, sino alla chiusura del primo anno, l' esborso di inqualificabili migliaia di euri anche senza ancora aver avuto mai un cliente e, a causa di ciò, anche il più fantasioso e volenteroso da per scontato il non pensarci nemmeno, scartando a priori l' idea di mettere a frutto, magari, una pluriennale esperienza maturata sul posto che ha appena perso o intraprendere autonomamente una qualunque strada che non sia in-nero.
E' ovvio che modificando i criteri di tali incombenze, ora regolamentate accazzo, ad esempio indicizzandole ad un fatturato qualsiasi esso sia, milioni di imprese potrebbero tentare di nascere, alcune funzionerebbero, altre no ma nessuno si farebbe del male e chiunque avrebbe la deliziosa facoltà di mettere alla prova il valore e la fortuna delle proprie idee, pure di tanti giovani che 'quanto gli piacerebbe  rimboccarsi le maniche e cominciare', esercitando tutto ciò come un Sacro Diritto.
Partire dal niente in un' attività, artigianale o di servizi che dirsivoglia, è reso tecnicamente impossibile se non si passa prima da una banca, da un politico o da un mafioso e la sola remota evenienza che il tuo prodotto possa tirare poco, è sufficiente a terrorizzare e bloccare un' iniziativa che potrebbe, invece, avere successo.
Basterebbe che tutta la gestione erariale delle micro-imprese tenesse conto di ogni possibile rischio, semplicemente applicando del buonsenso, perchè il gettito possa crescere, senza dubbio, in proporzione alle numerosissime ditte individuali o gruppi di settore che potrebbero sorgere in più e sopravvivere in virtù di un' idea azzaccata.
Eppure, sino a una sessantina d' anni fà, ciò era possibile rivelandosi enorme opportunità di ricostruzione, crescita e ricchezza, così come era possibile metter via un mattone, poi un altro ed un altro ancora fino a costruire palazzi.
E allora coraggio che partire da zero fa rima con Fornero !



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lunedì 15 ottobre 2012

Sfiga? Troppo facile.

La sindrome del chiodo

Basta con lo stupirsi davanti al notiziario che ci intrattiene  con gesti disperati, a volte estremi, e non voler constatare che ci sono persone nella Comunità che considerano lo sparare in faccia a qualcuno o il suicidio all' equitalia non solo un' azione giustificata ma, nella loro mente ormai invasata, l' unica da farsi.
Basta socchiudere gli occhi per non vederli, o esprimere solidarietà preziosa ma fine a se stessa, per passare a pensare ad altro ma sono ormai troppe le persone che sperimentano a loro spese la sindrome del chiodo.
La Sindrome del Chiodo richiama l' esperienza del martello che si avventa sul pollice del malcapitato con l' esuberante energìa che era destinata alla testa di quel cazzo di chiodo da piantare.
Ma se ci si può, per natura, fare una ragione per qualsivoglia dolore fisico, la reiterazione di una botta sempre nello stesso punto implica risvolti psicologici molto pericolosi.
Spesso, infatti, si innesca uno strano ciclo perpetuo per il quale capita che quando stà per guarire, il povero pollice subisce un ulteriore straziante impatto proveniente quasi sempre dallo stesso martello ma anche da una portiera inferocita, l' unghia cadente che si impiglia nel maglione bastardo o un ignaro passante che te lo urta innocentemente.
Questo, oltre che rinnovare con andamento esponenziale il dolore fisico, rischia di demolire la psiche e lo spirito del povero polliciodotato. E troppo spesso il martello vendicatore diventa impaziente e colpisce inaspettatamente molto prima della quasi-guarigione, quando l' atroce dolore stà ancora festeggiando, magari al punto di farti sentire vittima di un qualche crudele disegno divino .
La sindrome del chiodo può essere solo prevenuta con un non-utopico controllo del martello.
Fottutissimo martello che può materializzarsi nelle pressioni contronatura di ciò che si arroga la facoltà di gestire i propri simili.
Gli antichi Romani hanno inventato il diritto per regolare la civica convivenza o per martellare le zone più erogene del prossimo?
L' impressione che emerge è sempre più quella che la Legge venga illegittimamente adoperata, come strumento infernale, da entità attualmente fuori da ogni controllo.
Lo schema è in grossetto: mentre ti spremo come un limone, ti rendo dipendente da quello che più ti manca.
"Hai bisogno? beèeeee, costa tanto!"
In ogni ambito possa intervenire una legislatura (soldi, sicurezza, famiglia, droga, energia, sesso, lavoro, ecc..) il risultato sembra sempre essere un totale appalto alla malavita-inct'u-culo-al-fisco, di tutto ciò da cui dipendi e, nei termini di legge, una rucola me la paghi al prezzo del platino. Cifre? sicuramente più 450 G€/anno!!
Teresa L. di Brindisi scrive:
"... tra un tipo A con la testa a posto, regolare, calcolatore, premuroso, sempre attento ed un tipo B semplicemente una testa-di-cazzo, quale dei due potrebbe essere Dio?
Credo che essere indecisi tra i due tipi sia espressione di profonda devozione ed amore nel Divino ..."
Che ne è di noi quando si vuol comunque dare un senso, anche forzatamente, a situazioni che la nostra mente tenderebbe, nella sua semplicità, a sdoganare come ingiuste o machehoffattodimale, nella perenne ed inevasa attesa di un riscatto finale che quasi mai si materializza se non sottoforma di inconsulti gesti ?
Non so se la soluzione possa nascondersi nel pollice, nel martello o nel chiodo ma sicuramente una soluzione esiste. Di certo non è un' azione, non è una persona, non è un partito, non è nè rapida nè indolore maa per ogni problema
Esiste sempre almeno una soluzione!

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giovedì 4 ottobre 2012

"Porta Bene"

 Forse è vero: schiacciare la merda porta soldi !
Si risanano le economie solo evitando e recuperando il danno alla Società Civile provocato da mmerde come questo antonio piazza, presidente dell' ALER di Lecco (Edilizia Residenziale in quota PDL) il quale si accanisce vandalicamente contro un Cittadino che segnala un abuso spudorato e reiterato nei suoi confronti.
Il piazza doveva avere molta fretta quella mattina, per parcheggiare la sua auto nel posto riservato ai disabili, salvo poi trovare il tempo di tagliare le gomme della macchina della persona che aveva osato disturbare sua maestà sputtanato anche dalla locale videosorveglianza. ...
"Un plebeo che mi fa prendere una multa? ma tu non sai chi sono io!"
 Ora lo sappiamo tutti.
«Le mie dimissioni - condisce il signore dell' Aler - non sono assolutamente giuste. Non le ho certo date volontariamente. Il mio comportamento è sempre stato improntato nella massima correttezza nel ruolo che ho svolto fino ad oggi nell'azienda lombarda per l'edilizia residenziale. Spero che l'assessore lombardo nelle prossime ore le respinga».

Veramente un uomo tutto d'un pezzo !

lunedì 1 ottobre 2012

Feci o Rigurgito ?

Adagiuati sul cuscino anatomico della nonviolenza fisica pare che null' altro possa nuoceregli, sordocechi al cospetto della latrina civica che ospita in atmosfera profumatamente tossica chi, da decenni si è ipernutrito del futuro della sua Patria.
Ma che cosa è andato storto.?
Siamo ignoranti.
Ignoriamo colpevolmente cosa arride oltre lo schermo del film che ci viene proiettato.
Rompiamo il vetro con un sasso, nel tentativo di colpire una zanzara al volo.
Scoreggiamo per non cacare.
Allora se "fucili: no, brutto!" quale strumento rimane per pareggiare i conti, e avviare il motore della normalità sostenibile ?
Non si tratta di scovare e punire i cattivi: qui occorre far tornare i conti.
Se abilissimi Tecnici bancari non ci riescono non è certo perchè son conti difficili o complicati.
E' che la quadratura scomoderebbe una certa minoranza assatanata: chiamiamoli casta, cialtroni, lecchini, mantenuti o merde, di sicuro risolvere non è cosa loro.
Non immaginiamoci la persona o il team che, coi superpoteri viene a liberarci, perchè è solo il Popolo che può scolpire il suo habitat per renderlo prima vivibile e poi un' eredità conveniente per la progenie.
Cessare lo scempio ormai non basta più: nient'altro che questo è la crisi.
Occorre fare ciò che un tempo si faceva con le armi ma senza armi che non siano legali e ponderate in concerto dalla Cittadinanza. E questa è la Democrazia: conquistata per noi col sangue ma ancora nell' imballo originale, mai usata e esposta in bella mostra sullo scaffale.
Retroattività, dunque.
Vorrei che il mio Popolo rivendicasse il maltolto sottratto da privilegi, abusi, contributi, sovvenzioni, vitalizi, megastipendi, sfruttamenti, inquinamenti, spacci, traffici, corruzioni e cosivìa.
Ciò che si spera stìa maturando nel porre fine all' abboffata, auspichiamo che sia rigorosamente accompagnato da regole retroattive per il recupero del fagogitato, anche a costo di perseguire gli eredi di chi ha sguazzato sin'ora in un lusso non suo. Si discuterà della pensione di Cicciolina e dell' Alitalia, incentivi auto e suine feste ma anche di sistema bancario e regalie ai privati delle Cose Pubbliche come l' istruzione. Chiunque ci' abbia sguazzato illegittimamente o deludentemente, non deve solo smettere la garganella ma restituire tutto il maltolto per far finalmente quadrare i conti.
Il recupero del bottino con nuove regole retroattive, anche da parte di eventuali terzi che vi ci sciacquano o vi ci hanno sciacquato dentro, non è più impensabile che tradire e manomettere fondamentali della Costituzione o perseguire una famiglia che non può pagare un debito strozzinandola con esosi interessi erariali.
No. Non è così assurdo. Si tratta solo di dire:
" Buongiorno. E' finita la pacchia!"