giovedì 10 gennaio 2013

Chiù pilo pe' tutti !!

Legalizzerò il lavoro nero.
L' esilarante Silvio non ha ancora ripromesso che sconfiggerà il cancro ma dal cilindro spruzza un' altra cosa che si può legalizzare senza intaccare minimamente gli interessi della malavita, anzi..
Il sommerso comincia a diventare rischioso ed un Tribunale del Lavoro può veramente causare noie: è pur sempre un tribunale e poi è Comunista.
Allora basterà votare uno che si impegna ad eliminare tutti i costi che un' assunzione può comportare, per dare un pizzicotto ad una disoccupazione che sta assumendo (a sua volta) proporzioni da flagello biblico. Bello ma..
Ovviamente occorre stringere il campo, per rendere credibile una simile scrotata; ci si limiterebbe quindi ai primi cinque anni dei nuovi contratti che vedrebbero la luce.
Le vie del lavoro precario sono infinite!
Forti infatti delle scellerate recenti manomissioni alla Costituzione ed alla legislatura del Lavoro, non c'è più niente che impedisca, al donatore di impiego di turno, di licenziare il lavoratore in offerta speciale alla scadenza della promozione, per aderire a nuovi saldi di stagione. Senza dubbio si andrebbe ad incentivare quella pratica, già ampiamente sperimentata nella medio/grande azienda che tende a sostituire i vecchi contratti con dei nuovi, molto "più agili", licenziando i lavoratori più datati.
 Ma non basta: cinque anni di lavoro stabile sarebbero pure un manna.
Purtroppo occorre stringere ulteriormente il campo e la promozione verrebbe rivolta solo alle assunzioni dei giovani lavoratori. Un po' perchè la parola "giovani", in campagna elettorale ci stà sempre bene ma soprattutto perchè, dovendo scegliere, è preferibile legalizzare il lavoro nero (azione testualmente così definita dall' inventore-nano) a chi è più a rischio di vertenza sindacale, perchè meno ricattabile, piuttosto che ai più grandicelli che, magari avendo già famiglia, sono senz' altro più mansueti.
E' stato subito stimato che l' ideòna costerebbe allo Stato almeno 3 G€/anno.
Malafede o ciucciarìa che sia, come esplosivo asso, più che dalla manica sembra provenire dall' intestino.
Non sarebbe altrettanto eclatante distribuire 'sti 3 miliardi per far costare un po' meno tutte le assunzioni in genere? Il costo dell' operazione potrebbe pure rientrare, se dovesse così aumentare il numero totale dei lavoratori. E se alla riduzione del costo venisse addirittura anche sbandierata una riduzione dell' orario di lavoro, le Pubbliche Casse rischierebbero addirittura di guadagnarci grandamente.
Ma ci costerebbe il sacrificio della disoccupazione, uno dei settori più sviluppati e pilastro portante della nostra economia.
"Quella disoccupazione ci serve!..". Chissà come potrebbe essere un mondo senza la disoccupazione. Il lavoratore che tratta i termini di un contratto col datore? Follìa ..
.. Imbarazzante comunismo ..
.. Fantasìe di campagna ..