martedì 18 gennaio 2011

Chiudi gli occhi e non ci pensare .


Proibizionismo.
Forse, per parlarne, è sbagliato attendere che "i tempi siano maturi". Ci si aspettava forse che il buon senso si lasciasse trasportare dall' intelligenza civica e dalla forza delle esperienze storico/geografiche. Ma a quanto pare queste sono tutte qualità in via d' estinzione e allora non ci rimane che riflettere.
Al contrario di quello che il proibizionista, se pur in buona fede, vuole propagandare, creare leggi oppressive non significa minimamente essersi occupati di un determinato tema, ma equivale proprio a ficcare la capoccia sotto la sabbia per non parlarne più.
Mettersi, ad esempio, una benda sugli'occhi e, così ciecamente, regalare all' illegalità un mercato come quello delle sostanze stupefacenti, è un palese rifiuto del voler regolamentare e combattere ciò che si ritiene una piaga giovanile e che andrebbe assolutamente controllata. Perchè questo è il risultato: una grossa minaccia per i giovanissimi che diventa il più fiorente giro d' affari in sinergìa con un mondo disonesto, pericoloso e, molto spesso, violento.
L' ultima genialata legislativa ( legge 49/2006), ad esempio, aumentando la dose ritenuta ad uso personale di eroina e cocaina, tra le più pericolose in assoluto ma con la "quotazione" sulla piazza in netto calo nell' ultimo decennio, lascia invariata quella dei cannabinoli (derivati della canapa), col prezzo in lieve salita, i quali, però, vengono collocati incoscentemente nella medesima tabella. Semplice cecità o demente imbecillità ?
Lo sfortunato bambino di 13'anni che sperimenta lo spinellino, viene ghettizzato nella stessa gabbia sociale di quegli sfigatissimi che si bucano, pippano, calano, rubano, spacciano e/o si prostituiscono. Pericoloso, molto pericoloso. Credo che occorrerebbe un controllo totale e specifico di questo disastro che stiamo lasciando in eredità. Chi rifiuta di considerare ciò e, a memoria, recita "dal fumo si passa al buco" viene posto anch'egli, suo malgrado, con il testolino lavato e risciacquato, sotto mezzo metro di sabbia, perchè non sà che chi si buca si sente colpevolmente monocoglione se non convince qualcuno a farlo con lui, anche perchè è così che lui ha iniziato ed è così che funziona sin dall' alba di quel proibizionismo che fa piazzare allo stesso valore dei metalli più preziosi un prodotto che costerebbe come la rucola.
Intervistando anziani/issimi contadini umbri, ho scoperto che, quando l' Italia era grande esportatrice di canapa, la parte vegetale della pianta veniva fumata da chi non poteva permettersi il tabacco ("..il tabacco dei poveri") e sicuramente nessuno di loro è mai passato al buco. Sino agli anni '40 lo Stivale era anche sublime e potente esportatore dei migliori mieli del mondo, perchè le api non temevano alcun pesticida, diserbante o concime chimico, ad immenso dispetto delle multinazionali dell' industria chimica.
Funzionava così:
la canapa, in una divina simbiosi rispettosa dell' ambiente, veniva coltivata in rotazione alle colture di frumento e cereali per reintegrare i nutrienti della terra dei campi (risparmio dei concimi di sintesi). Alle nostre latitudini la canapa trova un habitat ideale e il campo ne veniva ricoperto in maniera forestale, impedendo la fioritura di qualsiasi altro vegetale sul suolo (risparmio di diserbanti). Dopo la mietitura, il campo veniva visitato da frotte di uccelli attirati dai semini residui, assai nutrienti e tremendamente invitanti per i golosi volatili, i quali estinguevano batteri e parassiti eventualmente presenti nell' agro (risparmio di pesticidi, antibatterici ed antiparassitari). Normale processo che oggi verrebbe definito eco-compatibile, sostenibile, rinnovabile ...
In più di 70'anni questo proibire ha solo allettato i giovani più o meno trasgressivi, con grande godimento ed ingrasso di ogni singolo strato della criminalità organizzata (Ma-fia) con oltre 100G€/anno solo in Italia, senza contare i 430G€/anno resi all' industria chimica agraria e non considerando i proventi delle petrolifere e petrolchimiche che temono la canapa per i suoi preziosi derivati che potrebbero sostituire, in modo eco-sostenibile, petrolio, plastiche, fibre sintetiche, olii, combustibili in genere e alcuni medicinali di sintesi. I nostri pargoli sono impotenti e trascurati di fronte a tutto ciò.
Forse tirar fuori la testa dalla sabbia e farci un bello shampo potrebbe riscattare decenni di ignorante minchioneria per non restare in quella posizione inflittaci per favorire il perpetuo ed infinito coito che ci abusa debilitando, ogni giorno che passa, la nostra lucidità: altro che psicotrope.
I paesi che hanno sperimentato la legalizzazione hanno statistiche di consumi, dipendenza e decessi per droga che ci umiliano di molte lunghezze su tutti i fronti, controllando tale piaga e sfruttando un assai lucruoso turismo inventato dal nulla.
Quel Saggio diceva: "senza i fessi non campano i dritti !"
Ma può il fesso passare dalla parte del dritto ?