mercoledì 18 aprile 2012

Basta co'sto petrolio

Nessuno sa con quale anticipo verremo informati dell' esaurimento totale delle scorte mondiali di petrolio.
Il fatto certo è che se le ultime gocce le dovremo pagare sangue, non dobbiamo dare niente per scontato, tipo.. "Ehe, figurati se non ce lo dicono..".
Ma un rincaro del 600% negli ultimi anni la dice lunga. Per questo il deliberato terrorismo contro le energie alternative sarà perpetrato sino allo sgrollo dell' ultima goccia.
Però il buonsenso suggerisce che quanto più aumentano le bollette più diventa conveniente investire nelle rinnovabili. Se sino all' annoscorso realizzare un impianto fotovoltaico permetteva un rientro dalla spesa sostenuta in 8-10 anni (rendita 9%/anno), l' attuale rincaro della fattura elettrica (più del 6%) concede ulteriore convenienza alla scelta di chiedere aiuto al sole rendendola un saporito investimento.
Se in questa logica si prende in considerazione il sistema solare-termico e/o l' eolico, dove i costi di realizzazione si riducono anche di 7 volte, ci si può sorprendere ad esclamare: "MAPERCHECCAZZO!!".
Che ogni tipo di tosse asmatica colga chi dice che l' eolico è brutto con la voce dell' incompetenza o con Sgarbica bocca, senza avere una pallida idea nè di ciò che dice e tantomeno delle molteplici forme e dimensioni che può assumere l' estrazione di energia dal vento.
Oppure viene impunemente scureggiato (= tentato di rendere scuro): "a Milano non c'è vento..".
E forse l' eolico cittadino è proprio il più temuto dagli scureggiatori, perchè può portare ad una forma di autonomia energetica in un contesto di sostanzioso consumo domestico, locomotorio ed imprenditoriale.
Si sappia, allora, che una turbina può assumere svariate dimensioni e forme (alcune anche molto più belle di una parabola) che si adattino a qualsiasi tipologìa di vento.
Per questo ed altri motivi, ogni singola città dovrebbe redarre e fornire la mappa eolica ufficiale, dettagliata e specifica del proprio territorio, soprattutto relativa alle varie quote raggiunte dagli edifici che la occupano. E' un' azione a bassissimo costo ma che apre enormi prospettive dai risvolti squisitamente ambientali ed economici.
Una città che si ponga in questa prospettiva, infatti, potrà offrire un enorme impulso non solo alla autoproduzione di energìa ma anche alla produzione di tutto ciò che serve per farlo, sia a livello industriale che artigianale, incentivando magari, l' occupazione di un lucruosissimo mercato produttivo ancora libero, considerato il "settore del futuro" per eccellenza, come può essere ogni forma di estrazione di energìa rinnovabile; settore destinato a collocare una miriade tra progettisti, tecnici, artigiani ed installatori nel quale chi si muoverà per primo ne sarà leader.
Oppure aspettiamo:
solo dopo l' ultima goccia di petrolio...