domenica 22 luglio 2012

E che ci vuole !?

Visto che vanno di moda le liste di punti sintetici per progetti politici innovatori. Propongo la mia:

1. Proporre un nuovo modello industriale ed economico che preveda un mix tra Pubblico e Privato. Joint Venture con quei gruppi industriali multinazionali che ci consentano di importare una cultura aziendale moderna e socialmente avanzata. Rilanciare il ruolo dello Stato nell’Economia, (es. IRI) ...ma con nuove regole, vedi sotto;
2. Sostenere in sede comunitaria e nazionale la necessità di poter importare solo beni prodotti da aziende che possano certificare pratiche di sostenibilità ambientale e sicurezza sui luoghi di lavoro secondo le normative comunitarie ad es: Regolamento europeo n. 1272/2008/CE - L’Europa rimane ancora il primo mercato, quindi approfittiamo e puntiamo a non farci dettare le regole dai fornitori;
3. All’interno delle aziende pubbliche ed Enti locali una maggiore responsabilizzazione in termini di risultati dei Dirigenti e della loro struttura nel quadro delle politiche virtuose richieste agli Enti locali con previsione di elementi premiali o penali sull’emolumento ;
4. Richiesta di rimborso dei danni ai Dirigenti per atti a loro imputabili;
5. Eliminare i Cda delle società pubbliche o a partecipazione pubblica utilizzando figura dell’amministratore Unico;
6. Non si può non pensare al mondo del Non Profit e alle imprese sociali che portano con se una cultura nuova di convivialità di sostenibilità e di bene comune. Riconoscere definitivamente ed incentivare l’impresa sociale in questo settore che in Italia vale il 4% del PIL;
7. Tuttavia non dimenticare che nella realtà esistono le PMI che costituiscono la spina dorsale;
8. Recuperare attraverso la formazione e i mestieri storici italiani anche se fatti da nuovi italiani, l’importante e che si facciano in Italia;
9. Puntare sui beni di lusso da esportare non aumentare l’iva ma anzi abbassarla. Il 40% è improponibile, noi siamo noti nel mondo per questo settore del lusso, della moda della Bellezza;
10. Puntare sulla qualità e non sulla concorrenza legata ai minori costi del lavoro;
11. Alzare la testa e non farsi dettare le regole da paesi che hanno la cultura del lavoro del 800’, incazzarsi;
12. Sul comune di Milano, vendita degli immobili di pregio ma non ai soliti barboni e furbetti dei quartierini vari ma ai nuovi ricchi del “Bric” Brasile, Russia, India, Cina. Istituire Staff che sappia proporre bene e vendere bene.
13. Eliminare Regioni e Provincie speciali ed autonome, basta con i privilegi e sprechi a territori che non ne hanno bisogno e che puntano sull’assistenzialismo in una ottica di minaccia allo Stato;
14. Introduzione nell’ordinamento dei referendum confermativi e propositivi, per uno Stato fatto dalla gente;
15. Investire fortemente nel settore turistico-culturale che ha un effetto moltiplicatore sul reddito pari a 7 volte l’investito;

[ S.W. Arillotta ]