lunedì 15 ottobre 2012

Sfiga? Troppo facile.

La sindrome del chiodo

Basta con lo stupirsi davanti al notiziario che ci intrattiene  con gesti disperati, a volte estremi, e non voler constatare che ci sono persone nella Comunità che considerano lo sparare in faccia a qualcuno o il suicidio all' equitalia non solo un' azione giustificata ma, nella loro mente ormai invasata, l' unica da farsi.
Basta socchiudere gli occhi per non vederli, o esprimere solidarietà preziosa ma fine a se stessa, per passare a pensare ad altro ma sono ormai troppe le persone che sperimentano a loro spese la sindrome del chiodo.
La Sindrome del Chiodo richiama l' esperienza del martello che si avventa sul pollice del malcapitato con l' esuberante energìa che era destinata alla testa di quel cazzo di chiodo da piantare.
Ma se ci si può, per natura, fare una ragione per qualsivoglia dolore fisico, la reiterazione di una botta sempre nello stesso punto implica risvolti psicologici molto pericolosi.
Spesso, infatti, si innesca uno strano ciclo perpetuo per il quale capita che quando stà per guarire, il povero pollice subisce un ulteriore straziante impatto proveniente quasi sempre dallo stesso martello ma anche da una portiera inferocita, l' unghia cadente che si impiglia nel maglione bastardo o un ignaro passante che te lo urta innocentemente.
Questo, oltre che rinnovare con andamento esponenziale il dolore fisico, rischia di demolire la psiche e lo spirito del povero polliciodotato. E troppo spesso il martello vendicatore diventa impaziente e colpisce inaspettatamente molto prima della quasi-guarigione, quando l' atroce dolore stà ancora festeggiando, magari al punto di farti sentire vittima di un qualche crudele disegno divino .
La sindrome del chiodo può essere solo prevenuta con un non-utopico controllo del martello.
Fottutissimo martello che può materializzarsi nelle pressioni contronatura di ciò che si arroga la facoltà di gestire i propri simili.
Gli antichi Romani hanno inventato il diritto per regolare la civica convivenza o per martellare le zone più erogene del prossimo?
L' impressione che emerge è sempre più quella che la Legge venga illegittimamente adoperata, come strumento infernale, da entità attualmente fuori da ogni controllo.
Lo schema è in grossetto: mentre ti spremo come un limone, ti rendo dipendente da quello che più ti manca.
"Hai bisogno? beèeeee, costa tanto!"
In ogni ambito possa intervenire una legislatura (soldi, sicurezza, famiglia, droga, energia, sesso, lavoro, ecc..) il risultato sembra sempre essere un totale appalto alla malavita-inct'u-culo-al-fisco, di tutto ciò da cui dipendi e, nei termini di legge, una rucola me la paghi al prezzo del platino. Cifre? sicuramente più 450 G€/anno!!
Teresa L. di Brindisi scrive:
"... tra un tipo A con la testa a posto, regolare, calcolatore, premuroso, sempre attento ed un tipo B semplicemente una testa-di-cazzo, quale dei due potrebbe essere Dio?
Credo che essere indecisi tra i due tipi sia espressione di profonda devozione ed amore nel Divino ..."
Che ne è di noi quando si vuol comunque dare un senso, anche forzatamente, a situazioni che la nostra mente tenderebbe, nella sua semplicità, a sdoganare come ingiuste o machehoffattodimale, nella perenne ed inevasa attesa di un riscatto finale che quasi mai si materializza se non sottoforma di inconsulti gesti ?
Non so se la soluzione possa nascondersi nel pollice, nel martello o nel chiodo ma sicuramente una soluzione esiste. Di certo non è un' azione, non è una persona, non è un partito, non è nè rapida nè indolore maa per ogni problema
Esiste sempre almeno una soluzione!

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